Visualizzazione post con etichetta guido bruscia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta guido bruscia. Mostra tutti i post

giovedì 15 maggio 2014

A scuola di Functional Training

Il Functional Training è sicuramente il modo più innovativo di allenarsi e la moda sta dilagando in tutta Italia anche grazie all'apertura incessante di centri a marchio Crossfit: i più integralisti centri fondati dall'americano Glen Glassman, precursore di questo tipo di allenamento.


Il Crossfit non è solo un marchio al quale un Personal Trainer può affiliarsi dopo adeguata formazione, ma uno sport e una vera e propria fucina di atleti nuovi in grado di partecipare e concorrere al Reebok Crossfit Game. In questi contest l'obiettivo è quello di certificare l'uomo più in forma della terra in termini di:
  • RESISTENZA CARDIORESPIRATORIA
  • RESISTENZA MUSCOLARE
  • FORZA
  • FLESSIBILITA'
  • POTENZA
  • VELOCITA'
  • COORDINAZIONE
  • AGILITA'
  • EQUILIBRIO
  • PRECISIONE 

L'allenamento funzionale non è prerogativa del marchio Crossfit e Italia vi sono diverse scuole qualificate che certificano nuovi istruttori e abilitano a questo tipo di approccio.



Qualche giorno fa ho avuto la possibilità di assistere agli esami del corso di Functional Training della Functional training school di Guido Bruscia (autore del Best Seller "Allenamento Funzionale"), tenuto da Emanuele Gollinucci dell'FT Studio di Cesena.


emanuele gollinucci

Quello che mi è piaciuto è stato il ritmo con il quale ragazzi e ragazze che partecipavano hanno affrontato la fase finale dell'esame, dopo due giorni intensi dal punto di vista fisico e mentale.

Forse vi starete chiedendo cosa intendo per RITMO.

Intendo la dinamica con cui si è svolto l'esame. Emanuele, dividendo la classe in piccoli gruppi, ha limitato le richieste a compiti essenziali riguardanti l'allenamento funzionale, concedendo pochissimo tempo per preparsi e per descriverlo. In questo modo ha applicato i due principi fondamentali per il raggiungimento dell'efficienza:

1) limitare i compiti all'essenziale per abbreviare i tempi di lavoro;
2) abbreviare i tempi di lavoro per limitare i compiti all'essenziale.

Sembra un gioco di parole, tuttavia questo è il modo migliore per fare molte cose importanti in poco tempo, così Emanuele  ha dimostrato di essere un tecnico preparato, un bravo coach e di avere la chiave per regalarsi più tempo e fare meno. Una specie di meta-insegnamento all'interno del corso.

 Motivazione, fame di sapere e di saper far fare, concentrazione e determinazione è quello che ho visto e quello che ho percepito dai partecipanti. Professionalità, soddisfazione  e competenza quello che probabilmente hanno percepito loro rispetto ai contenuti e alla coordinazione tecnica di Emanuele che, dopo il corso, mi ha fatto leggere i loro feedback.

Se volete un buon corso di Functional Training, so di fare bella figura, se vi invito a cliccare qui:

funtional training school
 Buon training.
4 Ore alla Settimana per il Tuo Corpo Voto medio su 8 recensioni: Buono

Allenamento Funzionale - Libro Voto medio su 1 recensioni: Da non perdere

venerdì 26 luglio 2013

Dalla bibbia del Functional Training

Condividi

Credo sia interessante poter leggere l'introduzione del libro "Allenamento Funzionale" dell'amico Guido Bruscia, uno dei più competenti e preparati trainer italiani di questa straordinaria disciplina.


 "Quando parliamo di formazione, ci riferiamo a un sistema di conoscenze in continuo divenire che riguarda diversi campi del sapere.

L’attività in palestra implica la conoscenza di nozioni di fisiologia, anatomia e biomeccanica. Unitamente a questi, anche l’alimentazione e la supplementazione hanno dimostrato di avere un’influenza sulla performance sportiva e sui risultati non solo a fini prestativi.


Negli ultimi anni, inoltre, diversi studi hanno ribaltato parecchi concetti e luoghi comuni legati al mondo dello sport.


La conoscenza è un percorso imperfetto, fatto di tentativi ed errori.
A questi fatti si aggiunge, ovviamente, la pratica degli esercizi, una scienza empirica per nulla scontata. Contrariamente a quanto si crede, la pratica non ci rende perfetti: la pratica perfetta ci rende perfetti.


Lo scopo della formazione è creare professionalità, parola che, oggi come mai prima, assume un valore fondamentale nella valutazione di un istruttore. Il professionista è colui che fornisce una prestazione unica. Non dimentichiamolo.


Avvertenze

Il testo è stato scritto per un facile apprendimento.Per questo motivo ho tralasciato temi non strettamente attinenti all’argomento e “sacrificato” la definizione puramente tecnica di molti concetti a favore di un linguaggio più diretto e immediato. Il “medichese” non aiuta l’assimilazione delle nozioni.

Propositi

Nel 2004, in una convention per personal trainer, ho tenuto una lezione dal titolo: “Allenamento Funzionale per gli arti inferiori: una nuova prospettiva”. Nel corso degli anni successivi ho approfondito l’argomento “funzionale” confrontandomi con i vari “guru” in America, Spagna, Svizzera, Germania, Slovenia e Italia.


L’allenamento funzionale cambia la vita. Non la vita sportiva, fatta di performance e ricerca della prestazione ottimale o, a seconda, di ipertrofia e corpi ipertonici. Semplicemente rende le persone migliori, più attive, forti e resistenti.


Poche settimane e vi accorgerete che il vostro stato di salute sarà diverso, che la vostra efficienza fisica e il benessere di cui godete oggi avranno raggiunto altri traguardi. Tutto questo è il risultato di un’ottimizzazione di fattori che contribuiscono a costruire un corpo nuovo.


Non si tratterà solo di essere tonici, sarà la consapevolezza di essere per la prima volta “efficienti”.


Il corpo come un abito su misura: il posto più bello dove abitare.


Non avete che da provare."


Allenamento Funzionale - Libro

sabato 9 aprile 2011

Il functional training dal vivo

Condividi

Oggi Vibe Training lascia la parola alle immagini. Ancora non abbiamo capito bene cosa significa Functional Training perciò non vogliamo salire sul pulpito a predicare, a teorizzare o a scopiazzare qualche definizione presa da presunti esperti internauti allenatori. Ci piace pensare che l'allenamento funzionale abbia a che fare con l'obbiettivo che si vuole raggiungere: un allenamento "funzionale" alle finalità che ci prefiggiamo.

Ma a questo punto quale allenamento non lo è?

In attesa di ricevere qualche indicazione da chi ne sa di più vi presentiamo questo video in cui Guido Bruscia tiene un corso base di questo nuovo e antico modo di allenarsi.



Occhi attenti possono ricavare dal Video qua sotto indicazioni utili sulle tendenze più innovative sugli spazi in cui allenarsi.



Ringraziamo Guido Bruscia del quale potete seguire tutte le iniziative sul sito www.guidobruscia.it, Emanuele e Valentina dello Studio FT Personal Trainer di Cesena, per le immagini.

11 giugno a Cesena Corso di Functional Training presso FT Studio - VAI ALL'EVENTO SU FACEBOOK

lunedì 21 marzo 2011

INTRODUZIONE AL KETTLEBELL TRAINING

Condividi




Il kettlebell, o Girya o Girevoy è un attrezzo di origine slava. Assomiglia ad un incrocio tra una caffettiera e una campana.
O più semplicemente ad una palla di cannone con un manico e fondo piatto.
I maestri di kettlebell vengono chiamati “girevik”, che significa “uomo kettlebell”.
Questo perché l’utilizzo del kettlebell e le sue applicazioni diventano un vero e proprio stile di vita.
Il peso dei kettlebell viene misurato in ”pood”, vecchia unità di misura russa che equivale a 16 kg di peso; 1,5 pood equivalgono a 24 kg; 2
pood a 32 kg.
Le competizioni di kettlebell affondano le radici nella tradizione russa. Giusto per dare un’idea, la categoria ragazzi e ragazze, gareggia con girye di 1 pood (16 kg!); il che ci fa capire l’impressionante prestanza e resistenza fisica che queste popolazioni hanno quasi come da DNA.
Tanti esempi ci vengono tramandati dal passato.
Il lottatore Ivan Poddubny a fine 800’ primi del 900’ si allenava esclusivamente con i kettlebell, si fece persino fabbricare un bastone da passeggio di 1 pood di peso(16 kg!).
Moor Znamensky altro lottatore, faceva la verticale su due kettle’s da 32 kg ed eseguiva un colpo di reni per rimettersi in piedi sempre mantenendo sollevati i due attrezzi e portandoli sopra la testa.
Yuri Vlasov si allenava con kettlebell di 56 kg!
Pavel Tsatsouline, ex istruttore degli speznasz russi e Kettlebell Master of Sport, con un peso di 80 kg solleva e fa girare a destra e a manca girye da 32 kg senza sforzo apparente.
I kettlebell vengono attualmente utilizzati per incrementare forza e
prestazione atletica dalle forze speciali sovietiche, gli “spetznaz”.
Sempre più discipline sportive stanno utilizzando questo attrezzo come base della preparazione con risultati a dir poco eclatanti.
Voropayev nel 1983 osservò due gruppi di atleti per un periodo di alcuni anni. 
Come test furono utilizzati esercizi standard delle forze armate: sbarra, salti verticali, scatti, corsa su media distanza.
Il gruppo di controllo eseguiva un programma di allenamento tipico per queste discipline; il gruppo di studio si allenava esclusivamente con i kettlebell.
Al termine il gruppo di studio superò gli atleti del gruppo di controllo in tutti gli esercizi.
Vinogradov e Lukyanov nel 1986 evidenziarono una correlazione tra il totale con i kettlebell e diversi test di forza. Tutti i lottatori dell’est utilizzano il lavoro con i kettlebell per incrementare la forza della catena estensoria dell’anca e della fascia addominale e la forza del blocco dita, mani, avambracci.
A questo proposito, molte discipline sportive passano dal blocco avambraccio - polso che funzionalmente è esattamente un' unità.
Allo stesso modo avere e spalle rilassate è fondamentale per trasmettere con fluidità forza e potenza dalla parte inferiore alla parte superiore del corpo.
Ricordo anche qui come l’articolazione scapolo – omerale sia un trasduttore di forze, esattamente come uno snodo ferroviario. 
Forze che provengono dalle articolazioni inferiori (dalle anche in particolar
modo).
Esercizi come windmill, bent press, snatch, turkish get up tanto per fare qualche esempio, rinforzano la spalla in un ampio range of motion, rendendola più forte e meno esposta ad infortuni.
Una facile constatazione: sollevare kettlebell è uno dei migliori modi per incrementare le proprie performance prestative, anche senza allenamento specifico.
Addirittura semplicemente sollevare i kettlebell, slanciarli, farli oscillare ripetutamente per piu’ serie o in circuito, porterà a miglioramenti prestativi.
La forza e la durata sono le basi dei sollevamenti con i kettlebell; la loro combinazione ha portato ad una nuova definizione: la forza di durata o work capacity.
I benefici dell’allenamento con i Kettlebells sono numerosi e diversi:
  • - condizionamento fisico per tutto il corpo
  • - lavoro su lunghe catene cinematiche: si allenano gesti, non solo muscoli
  • - grandi risultati anche con poco tempo di allenamento
  • - incrementa la resistenza organica agli infortuni
  • - lavoro contemporaneo su tutti i sistemi energetici (aerobici e anaerobici)
  • - incrementa la mobilità e la flessibilità articolare
  • - incrementa la forza
  • - incrementa (con lavoro specifico) la massa muscolare
  • - rinforzo della catena estensoria dell’anca
  • - innalza la performance in qualsiasi sport e la funzionalità
  • - migliora la stessa vita di relazione
  • - migliora i sistemi cardio – vascolare e cardio – respiratorio
Spero con questa introduzione di avervi almeno incuriosito.
Vi invito a provare il kettlebell training, ad entrare dentro questa splendida disciplina facendone uno stile di vita.

Guido Bruscia



Kettlebell, l'attrezzo che ha cambiato l'allenamento