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lunedì 8 luglio 2019
lunedì 1 luglio 2019
Trifit System: prima presentazione ufficiale
Workshop del 29 giugno 2019 a Cesena, il primo di una lunga serie.
Progettare un metodo
di gestione per centri di allenamento funzionale è stato un vero e proprio viaggio, iniziato concettualmente nel 2009 e presentato ufficialmente 2 giorni fa Cesena, ospitati nella accogliente e tecnologica sala corsi di NextMedia.
Quasi quaranta persone selezionate hanno potuto partecipare all'evento nel quale, oltre a presentare le modalità per accedere al programma Trifit, si è parlato di come raggiungere risultati concreti di redditività nella gestione di centri di Allenamento Funzionale, indipendenti oppure inseriti all'interno di palestre e complessi sportivi esistenti.
Una questione di mentalità
Sono le considerazioni che ha fatto Emanuele Gollinucci (ideatore del Trifit System) che insieme a me ha tenuto la parte più corposa della presentazione.
La maggior parte delle persone che ho incontrato nel mondo del fitness si è messa in proprio credendo che fosse sufficiente aprire una partita IVA o costituire una società o una ASD (Associazione Sportiva Dilettantistica) per fare di loro dei veri imprenditori. Hanno pensato che fosse solo una questione d’inquadramento fiscale e che il successo della loro attività dipendesse dalla sua forma giuridica.
Invece è una questione di mentalità, di modo di pensare, forse di un vero e proprio modo di essere e di considerare la propria identità professionale.Anche oggi molte persone si mettono in proprio e, senza farsi carico di cambiare atteggiamento, finiscono per diventare i dipendenti dei propri clienti. Ancora più oppressi, ancora più frustrati di prima, perché prima, almeno, avevano qualcuno contro il quale sfogare le proprie frustrazioni (il titolare), mentre ora possono prendersela solo con se stessi.
I numeri come principale risorsa per misurare il tuo business
Molto apprezzato l'intervento di Andrea Cappai, Dottore Commercialista e Consulente Aziendale specializzato nel settore del fitness, che ha posto l'attenzione sull'importanza di indici numerici oggettivi per monitorare costantemente l'andamento del centro.
Scegliere l'azienda oltre all'attrezzatura
Si è deciso di dedicare uno spazio al principale partner del progetto Trifit: Xenios Usa, un marchio focalizzato sullo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di attrezzature e tools professionali per l’ allenamento di coloro che amano praticare Functional Training, Weight Lifting, Power Lifting e Strength and Conditioning.
Per Xenios ha parlato uno dei soci fondatori, Andrea Bollini, Direttore generale del reparto Logistica e produzione di Xenios, sottolineando l'importanza di tenere conto di criteri di scelta relativi alle performance, alla reputazione e alla struttura organizzativa del fornitore, durante la fase di studio e preventivazione dell'attrezzatura. Troppe realtà improvvisate si stanno buttando sulla produzione di accessori per il fitness senza una reale cultura di prodotto e di settore e, alla fine, chi ne paga le conseguenze è sempre il cliente.
Un panorama completo sulle competenze di chi vuole aprire una Functional Boutique
Alla fine gli argomenti trattati sono stati veramente molti e la giornata intensa ha permesso ai presenti di portarsi a casa un bagaglio di contenuti indispensabile per approcciare questo tipo di progetto, ecco una parte del programma:
- Il mercato del fitness in Europa e in Italia (Perticari)
- Forma giuridica e società / indici e numeri: aiuto reale nello sviluppo della tua Functional Boutique (Cappai)
- Da istruttore a imprenditore, cambio di mentalità e principi di leadership (Perticari)
- I principali errori da non fare nell'apertura e nella gestione di una Fitness Boutique (Perticari - Gollinucci )
- TRIFIT: piccola struttura. grandi profitti Posizionamento, principi tecnici e gestionali del Trifit System (Gollinucci)
- Xenios: Attrezzatura e Azienda. Come scegliere l'attrezzatura in funzione dei propri obiettivi (Bollini)
- TRIFIT: 2° parte - I vantaggi di fare parte di un Network e le difficoltà di essere degli artigiani del fitness (Gollinucci)
See you soon...
giovedì 19 aprile 2018
FIBO 2018 con Outrace
E' da circa un anno che non scrivo su questo blog, dedicato al fitness, all'allenamento, a chi si vuole allenare e a chi a deciso di far star bene gli altri per professione.
Tutti argomenti che ruotano attorno al mio lavoro.
Nell'anno passato sono successe molte cose fuori dalle ovattate pareti del mio mondo social fra le quali un CAMBIAMENTO che, come tale e per il fatto di essere autentico, ha stravolto molte delle comodità mettendomi di fronte a nuovi modi di affrontare l'approccio al lavoro, nuovi stimoli e contemporaneamente nuove impreviste difficoltà. D'altronde l'esplorazione è tanto più vera e prestigiosa quanto più grandi i rischi da correre nell'affrontarla. Come scriveva in una antesignana ricerca di personale il mitico esploratore Sir Shackleton:
Cerchiamo uomini per viaggio pericoloso.Salario basso, freddo pungente, lunghi mesi di buio totale, costante pericolo. Ritorno incerto. Onori e riconoscimenti in caso di successo.
Ecco una sintesi in 3 punti di quello che ho visto.
PUNTO UNO L'evoluzione del Fuctional Training
L'allenamento funzionale ha raggiunto la maturità. Per quanto vi siano ampi spazi per questo segmento, che per sua natura è caratterizzato da un alto grado di interpretazione da parte di aziende e operatori, ho visto con piacere lo sforzo dei brand di settore nel tentare di personalizzare la proposta funzionale. Finiti i tempi dei Rig tutti uguali contornati da bumber plates più o meno colorati. La corsa all'oro verso il simil-crossfit forse è finita.
Il Crossfit ha la sua collocazione come disciplina sportivo-agonistica volta a trovare l'eletto, il predestinato: l'uomo più forte del mondo (ma anche agile, veloce, adattabile a stimoli motori imprevedibili e non preconfezionati). Una disciplina per alcuni ma non per tutti, questo si è capito. Il Crossfit è una via destinata a persistere ma non è la strada dell'evoluzione del Functional Training.
PUNTO DUE Ciò che vuole la gente
L'ex popolo del fitness ha bisogno di qualità al posto del consumato approccio divertente ed edonistico del passato. Il termine qualità rappresenta una nominalizzazione troppo generica, un termine dietro il quale spesso si nascondono giudizi sommari e poco costruttivi, perciò approfondisco questo punto.
Le persone cercano allenamenti efficaci che possano portare loro risultati evidenti non solo un modo per lenire il senso di colpa di una vita sempre meno attiva e sedentaria.
Vorrebbero avere muscoli tonici e forti e occorre dare loro forza integrata, chiedono flessibilità ed è necessario fare sentire loro i risultati dell'allenamento sulle catene cinetiche.
Vogliono soprattutto poter accedere al loro sogno di gloria sportivo: una maratona, una gara di triathlon, una Obstacle Course Race o semplicemente una gita di tre giorni in bici con il figlio adolescente. Nel quotidiano, dal punto di vista fisico, amano superare la media dei coetanei e vogliono poterlo fare preservando il corpo da infortuni e spiacevoli effetti collaterali tipici degli sport agonistici o troppo spinti come il Crossfit.
Vogliono qualità a tutti i livelli, non solo nell'aspetto tecnico del preparatore ma in quello del livello di preparazione nella comunicazione, nell'organizzazione, dell'accoglienza degli spazi e dell'adeguata attenzione da parte di tutto il personale della struttura alla quale si rivolgono. Se è vero che questo è ciò che vogliono le persone ora gli elementi per porglieli offrire ci sono e questo si è visto al FIBO 2018: un'offerta polverizzata, differenziata nella quale puoi trovare un mix di elementi molto interessante ma nella quale il vero responsabile del risultato finale è l'operatore-imprenditore a cui si demanda la scelta degli ingredienti per ottenere un prodotto unico e soprattutto inpiattato in maniera magistrale.
PUNTO TRE Semplicità e tecnologia
Quella di tendere ad un uso sempre più diffuso della tecnologia negli attrezzi del fitness è un aspetto che, anche quest'anno, conferma un ruolo da protagonista nel più rappresentativo evento espositivo mondiale del nostro settore. La forbice si allarga rendendo complicato l'orientamento degli imprenditori nella ricerca del modello di centro fitness del futuro. Da una parte il dilagante uso dei fitness tracker e la tendenza alla digitalizzazione di cui ho visto l'espressione più entusiasmante nello stand Technogym alla presentazione del Biocircuit: una proposta ideale sia per l'alta performance sia per la signora Maria. Il giusto connubio fra la precisa ricerca e varietà di stimolo muscolare per ogni disciplina e la possibilità di rendere facilmente fruibile a tutti un modo di allenarsi altamente scientifico e contemporaneamente estremamente pratico.
L'estremo opposto alla tecnologia è rappresentato dal ritorno alla semplicità, all'uso del solo corpo per allenarsi, un estremo che richiede solo punti di appoggio, barre e attacchi per potersi appendere o collocare piccoli attrezzi ed elastici. Corpo e piccoli attrezzi contro tecnologia e grandi investimenti.
La vera scommessa per gli imprenditori del futuro forse sarà chiudere la forbice attraverso l'unico strumento che può realizzare il miracolo: il marketing strategico e i suoi strumenti come il posizionamento, il branding e l'organizzazione aziendale integrata alla comunicazione.
La competenza rappresenta il segreto di ogni successo.
Buon lavoro operatori del settore, il futuro è alle porte... e è nelle vostre mani.
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venerdì 18 aprile 2014
Dal FIBO 2014
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Il FIBO è la piu interessante fiera internazionale del settore Fitness e mai come quest'anno ha registrato un così alto numero di partecipanti. Migliaia di persone si sono date appuntamento all'inizio di aprile a Colonia per immergersi anima e corpo (è proprio il caso di dirlo) nell'onda delle tendenze di questo straordinario settore che sembra vivere un momento di crisi solo in Italia.
Per fortuna io c'ero e ho visto... cose che voi umani.... Scherzi a parte! Ciò che mi ha colpito è rendermi conto della strada originale, anomala, ma in qualche modo anche prevedibile, nella quale il Fitness si sta incamminando.
Le parole d'ordine sono: semplicità, impegno e motivazione.
Semplicità. Il padiglione più entusiasmante è stato quello dell'allenamento funzionale in cui la fanno da padrone le aziende, spesso guidate da atleti e non più dai classici imprenditori con pancetta e abito blu, che propongono grezze e robuste pavimentazioni in gomma riciclata, spartane functional cage, bilancieri e accessori. Qui si poteva respirare l'aria salubre della fatica e del divertimento e nello stesso tempo rendersi conto della facilità con cui si può rimanere in forma. Gli animatori degli stand assieme ai clienti si esibivano in accattivanti training a circuito, fonte d'ispirazione per i miei prossimi allenamenti.
Impegno. la grande illusione che si possa dimagrire e avere un corpo decente solo iscrivendosi in un centro Wellness da 3000 mq. dotato dei migliori tapis roulant e di macchine isotoniche che sembrano esoscheletri di un film di fantascienza, sembra scomparire insieme al grasso in eccesso di chi almeno per qualche mese ha provato il Freeletics. Anche nel nostro settore, come nel web, sono i contenuti a farla da padrone. Non più infrastrutture e tecnologia, solo competenza e scientificità, meno socializzazione fine a se stessa più obiettivi precisi da raggiungere.
Motivazione. lo dico a tutti i personal trainer che incontro nel cammino professionale: "non siete solo dei tecnici ma dei facilitatori di auto-motivazione". Se si riuscità a capire l'importanza del coaching in questo settore (come penso stia avvenendo) potremmo fare un salto in un futuro nel quale sempre più persone si renderanno responsabili della propria salute e quindi della propria forma fisica.
Io ci credo e tutto questo l'ho percepito a Colonia.
Il FIBO è la piu interessante fiera internazionale del settore Fitness e mai come quest'anno ha registrato un così alto numero di partecipanti. Migliaia di persone si sono date appuntamento all'inizio di aprile a Colonia per immergersi anima e corpo (è proprio il caso di dirlo) nell'onda delle tendenze di questo straordinario settore che sembra vivere un momento di crisi solo in Italia.
Per fortuna io c'ero e ho visto... cose che voi umani.... Scherzi a parte! Ciò che mi ha colpito è rendermi conto della strada originale, anomala, ma in qualche modo anche prevedibile, nella quale il Fitness si sta incamminando.
Le parole d'ordine sono: semplicità, impegno e motivazione.
Semplicità. Il padiglione più entusiasmante è stato quello dell'allenamento funzionale in cui la fanno da padrone le aziende, spesso guidate da atleti e non più dai classici imprenditori con pancetta e abito blu, che propongono grezze e robuste pavimentazioni in gomma riciclata, spartane functional cage, bilancieri e accessori. Qui si poteva respirare l'aria salubre della fatica e del divertimento e nello stesso tempo rendersi conto della facilità con cui si può rimanere in forma. Gli animatori degli stand assieme ai clienti si esibivano in accattivanti training a circuito, fonte d'ispirazione per i miei prossimi allenamenti.
Impegno. la grande illusione che si possa dimagrire e avere un corpo decente solo iscrivendosi in un centro Wellness da 3000 mq. dotato dei migliori tapis roulant e di macchine isotoniche che sembrano esoscheletri di un film di fantascienza, sembra scomparire insieme al grasso in eccesso di chi almeno per qualche mese ha provato il Freeletics. Anche nel nostro settore, come nel web, sono i contenuti a farla da padrone. Non più infrastrutture e tecnologia, solo competenza e scientificità, meno socializzazione fine a se stessa più obiettivi precisi da raggiungere.
Motivazione. lo dico a tutti i personal trainer che incontro nel cammino professionale: "non siete solo dei tecnici ma dei facilitatori di auto-motivazione". Se si riuscità a capire l'importanza del coaching in questo settore (come penso stia avvenendo) potremmo fare un salto in un futuro nel quale sempre più persone si renderanno responsabili della propria salute e quindi della propria forma fisica.
Io ci credo e tutto questo l'ho percepito a Colonia.
domenica 21 febbraio 2010
Come realizzare il centro di personal trainer perfetto
Dalla mia relazione tenuta alla Associazione Italiana Personal Trainer:
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