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domenica 26 febbraio 2017

Non perdere tempo...

Se fai sport, se purtroppo hai persone che ami depositate in qualche struttura per anziani, se credi che valga la pena vivere fino all'ultimo minuto, allora non puoi fare a meno di emozionarti vedendo questo video.
Prodotto da un giovane videomaker è diventato virale dopo essere scartato dall'Adidas.



La lezione potremmo sintetizzarla con una frase di Richard Branson:

NON PERDERE TEMPO A FARE COSE CHE NON TI ENTUSIASMANO.

lunedì 12 maggio 2014

I tipi di corsa a ritmo uniforme

 Pubblico un breve estratto del libro "Corsa per tutti" di Elika editrice. Sentirsi bene quando si corre è una sensazione bellissima e raggiungibile da tutti a qualsiasi età. Richiede un pò più di costanza per chi, come me non ha una struttura esile, ha la tendenza a spingere un pò troppo e vede avvicinarsi il mezzo secolo di permanenza su questa terra. Comunque quello che ho deciso di fare è di provarla sempre più spesso e forse il tipo di corsa che dovrei privilegiare in questo periodo è il fondo lento ideale per perdere peso e velocizzare l'adattamento del corpo alla corsa. Buona lettura.

Fondo lungo

Il fondo lungo, o per i maratoneti il lunghissimo, ha come funzione quella di creare i presupposti organici, muscolari e psicologici affinché si riesca a sopportare lo sforzo intenso e costante per tutta la durata della competizione.

Questo mezzo d‟allenamento, prettamente aerobico, può essere considerato l‟unico indispensabile perché rappresenta un tipo di metodica insostituibile con altre e che ogni atleta, con le dovute proporzioni, da mezzofondista a maratoneta deve eseguire.

L‟impegno cardiovascolare in questo tipo d‟allenamento deve essere compreso tra 80-e 85% della frequenza cardiaca di soglia anaerobica.
Questo tipo di metodica è importante per abituare il corpo dell‟atleta a bruciare una “benzina” ricca di grassi e per migliorare la tecnica di corsa. Con i chilometri, la sensibilità migliora e provoca adattamenti tendinei e muscolari.

Fondo lento

Il fondo lento rappresenta un mezzo d‟allenamento che è proposto in momenti di recupero delle energie psicofisiche, vista la sua relativa durata, da 30‟ a 75‟ circa, e la sua intensità, 70-75% della frequenza cardiaca di soglia.

Fondo medio

Fa sempre parte della corsa a ritmo uniforme ed è eseguito prevalentemente su strada. La durata dell‟impegno è variabile da 30‟ a 90‟ a seconda della gara che si prepara; l‟impegno cardiovascolare varia quindi tra 1‟85 e il 92% della frequenza di soglia anaerobica.

Questa metodica è molto importante in quanto rappresenta, in un certo senso, assieme al corto veloce, il collegamento tra la resistenza pura e gli allenamenti per lo sviluppo di più elevate intensità.

Fondo veloce o corto-veloce

La durata varia tra i 20 e i 50 minuti, l‟impegno cardiovascolare è vicino a quello della soglia anaerobica, dal 97% al 100%, serve a migliorare l‟utilizzo, da parte dei muscoli, dell‟ossigeno. L‟atleta principiante deve in ogni caso iniziare con allenamenti non superiori ai 20 minuti.

Ritmo gara

Il correre frazioni di gara ad un ritmo prossimo alla velocità e all‟impegno che si dovrà tenere in gara è una metodica d‟allenamento da molto tempo conosciuta e utilizzata.
Secondo la distanza che si sta preparando varia, chiaramente, l‟intensità. In un maratoneta la frequenza cardiaca sarà compresa tra il 90 e il 93% della frequenza di soglia anaerobica, mentre nelle altre competizioni l‟intensità sarà maggiore.

Il ritmo gara ha una serie d‟indubbi vantaggi: permette d‟avere una migliore coscienza di sé e delle proprie possibilità e, cercando di distribuire lo sforzo in modo uniforme, permette la memorizzazione dell‟andatura, fino al raggiungimento della capacità di correre senza guardare il cronometro.

Permette inoltre, attraverso una buona concentrazione, di trovare la giusta decontrazione per rendere lo stile più economico e redditizio possibile.

Corsa per Tutti - Libro


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venerdì 26 luglio 2013

Dalla bibbia del Functional Training

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Credo sia interessante poter leggere l'introduzione del libro "Allenamento Funzionale" dell'amico Guido Bruscia, uno dei più competenti e preparati trainer italiani di questa straordinaria disciplina.


 "Quando parliamo di formazione, ci riferiamo a un sistema di conoscenze in continuo divenire che riguarda diversi campi del sapere.

L’attività in palestra implica la conoscenza di nozioni di fisiologia, anatomia e biomeccanica. Unitamente a questi, anche l’alimentazione e la supplementazione hanno dimostrato di avere un’influenza sulla performance sportiva e sui risultati non solo a fini prestativi.


Negli ultimi anni, inoltre, diversi studi hanno ribaltato parecchi concetti e luoghi comuni legati al mondo dello sport.


La conoscenza è un percorso imperfetto, fatto di tentativi ed errori.
A questi fatti si aggiunge, ovviamente, la pratica degli esercizi, una scienza empirica per nulla scontata. Contrariamente a quanto si crede, la pratica non ci rende perfetti: la pratica perfetta ci rende perfetti.


Lo scopo della formazione è creare professionalità, parola che, oggi come mai prima, assume un valore fondamentale nella valutazione di un istruttore. Il professionista è colui che fornisce una prestazione unica. Non dimentichiamolo.


Avvertenze

Il testo è stato scritto per un facile apprendimento.Per questo motivo ho tralasciato temi non strettamente attinenti all’argomento e “sacrificato” la definizione puramente tecnica di molti concetti a favore di un linguaggio più diretto e immediato. Il “medichese” non aiuta l’assimilazione delle nozioni.

Propositi

Nel 2004, in una convention per personal trainer, ho tenuto una lezione dal titolo: “Allenamento Funzionale per gli arti inferiori: una nuova prospettiva”. Nel corso degli anni successivi ho approfondito l’argomento “funzionale” confrontandomi con i vari “guru” in America, Spagna, Svizzera, Germania, Slovenia e Italia.


L’allenamento funzionale cambia la vita. Non la vita sportiva, fatta di performance e ricerca della prestazione ottimale o, a seconda, di ipertrofia e corpi ipertonici. Semplicemente rende le persone migliori, più attive, forti e resistenti.


Poche settimane e vi accorgerete che il vostro stato di salute sarà diverso, che la vostra efficienza fisica e il benessere di cui godete oggi avranno raggiunto altri traguardi. Tutto questo è il risultato di un’ottimizzazione di fattori che contribuiscono a costruire un corpo nuovo.


Non si tratterà solo di essere tonici, sarà la consapevolezza di essere per la prima volta “efficienti”.


Il corpo come un abito su misura: il posto più bello dove abitare.


Non avete che da provare."


Allenamento Funzionale - Libro

venerdì 1 aprile 2011

Definizione di allenamento nel Fitness


Per allenamento si intende quella pratica organizzata il cui scopo è indurre adattamenti biologici tali da permettere un miglioramento di qualità specifiche. 

Si tratta, in pratica, di sottoporre l’organismo a uno stimolo stressante in modo da provocare modificazioni alla condizione di omeostasi dello stesso. Una volta sottoposto a una seduta allenante, il sistema risponderà in maniera da adattarsi allo stimolo dato con un meccanismo di supercompensazione.

Nella fase di recupero, in seguito allo stress subito durante l’allenamento, l’organismo si occuperà innanzitutto di riparare il danno subito e tornare alla condizione iniziale, per poi ricostruire più di quanto distrutto in preparazione a un nuovo, eventuale stress di tale entità. 

Se il primo stimolo stressante non è seguito da altri, il sistema non ha motivo di mantenere strutture extra che comporterebbero un inutile dispendio energetico e tenderà a tornare gradualmente alla condizione di partenza. Ciò suggerisce la necessità di sottoporre l’organismo a un certo numero di stimoli successivi nel tempo, intervallati da opportune fasi di recupero, al fine di mantenere e incrementare quanto acquisito in conseguenza al primo stress subito. 

L’insieme degli stimoli stressanti ai quali l’atleta si sottopone costituisce il carico

Gli adattamenti dell’organismo sono una conseguenza del carico imposto.

•    Carico esterno: è costituito dall’insieme di stimoli ai quali un atleta si sottopone in una seduta allenante.
•    Carico interno: rappresenta l’effetto del carico esterno sull’organismo. 

Sottoponendo due diversi atleti allo stesso carico esterno, difficilmente essi subiranno lo stesso carico interno.

Nella stessa persona, in momenti diversi, lo stesso carico esterno può condurre a un differente carico interno.

A. Paoli,  F. Zonin, A.M. Bargossi, D. Ippolito

Tratto dal libro "Principi di Metodologia  del Fitness"


elika.it - Principi di metodologia del fitness

elika.it - Principi di metodologia del fitness

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venerdì 25 marzo 2011

Fireproofing Fitness: accendi il fuoco del risultato!



Sai quali sono le tendenze più attuali nel mondo del fitness e della forma fisica?
 
Sicuramente sta passando di moda trascorrere tanto tempo in palestra a chiacchierare con gli amici per accorgersi che dopo qualche mese il giro vita è rimasto tale e quale.

Forse cominciamo a comprendere che non esistono formule facili o prodotti miracolosi per avere un corpo in forma.

Le tre parole magiche sono imparare, impegnarsi e fare. Valgono nella vita per qualsiasi velleità di successo e valgono, naturalmente, anche per la forma fisica.

Le persone l’hanno capito e per questo i corsi che contano il maggior numero di nuovi iscritti sono quelli in cui la fatica non è un optional come:

1)    il “boot camp” che s’ispira all’allenamento dei marines sfruttando la forza di volontà e lo spirito di gruppo;

2)     il “functional training”, basato sul controllo del corpo nello spazio con ricorso ad elevate capacità stabilizzanti e adattative, attraverso sollecitazioni simili a quelle degli specifici contesti lavorativi o sportivi;

3)     il “kettlebell training”: una tradizionale ed efficace disciplina degli strongman sovietici che consiste in una serie di tecnicissimi movimenti da effettuare con una specie di palla di cannone con maniglia, il Kettlebell.

L’altro giorno parlando con l’amico Andrea, Life Coach e responsabile dell'A.S.D. MuoviMente ho scoperto un nuovissimo e coinvolgente programma di fitness all'aperto con l'obiettivo di guidare, in 7 settimane, i partecipanti a rimettersi in forma, divertendosi, e a sviluppare quella determinazione e quella motivazione che li accompagnerà fino al risultato stabilito:

Il Fireproofing Fitness.
 
  
Un allenamento di gruppo completamente ispirato alla preparazione fisica e all'addestramento dei Firefighters statunitensi (vigili del fuoco) .

Si tratta di 14 sessioni di circa un'ora in un percorso "coaching based" focalizzato sull'obiettivo e sulla valorizzazione di quelle risorse che ogni partecipante potrà scoprire o riscoprire in sè.

Tre i punti fermi caratterizzano questo corso: disciplina, determinazione, divertimento.

In fondo ritorniamo alle tre parole magiche del successo:

-         disciplina … per imparare;

-         determinazione … sinonimo di impegno;

-         divertimento… il modo migliore per agire.


"Nel momento della verità o si raggiunge
 l'obiettivo o si accampano scuse" - Chuck Yager

Per informazioni:  www.muovimente.org