giovedì 18 marzo 2010

La pedana vibrante in riabilitazione

  • DIETETICA
  • FISIOTERAPIA
  • RIABILITAZIONE
  • PREPARAZIONE ATLETICA
  • ATTIVITA' IN ACQUA
  • TERAPIA DEL DOLORE
  • OSTEOPATIA
  • MEDICINA DELLO SPORT
  • IDONEITA' SPORTIVA
  • TECNICO ORTOPEDICO
  • GINNASTICA POSTURALE
  • ORTOPEDIA
  • PSICOLOGIA
  • COACHING SPORTIVO

Sono solo alcune delle attività svolte dal Poliambulatorio Fit di Faenza (RA), dove ieri ho tenuto una intensa giornata a porte aperte attraverso la quale i clienti del centro hanno potuto approfondire le tecniche di lavoro sulla pedana vibrante Fitvibe Excel Pro.

Sono orgoglioso di lavorare con Centri come il Poliambulatorio Fit di Faenza perchè la professionalità e la qualità si possono toccare con mano e la passione per il lavoro affiora anche attraverso i dettagli: arredamento, attenzione al cliente nell'accoglienza, strumenti di lavoro, colori e gentilezza del personale.


Pensate che nel Nord Europa difficilmente i centri di riabilitazione sono privi di pedane vibranti, poichè, ad esempio in Belgio, il trattamento vibratorio è convenzionato per le persone che hanno problemi di osteoporosi. In Italia questa pratica è ancora sottovalutata in ambito fisioterapico e solo il 10-15% degli studi adotta questa modalità per lavorare su propriocettività, rieducazione neuromuscolare, stretchig e postura e tante altre utilissime applicazioni.


Ecco alcune foto che vi daranno un'idea di come anche in Romagna esistano professionisti che riescono a guardare l'Europa.






































FIT Sbarzaglia - Carapia - Fabbri
Poliambulatorio e Centro Fisioterapico
Centro Marconi - Viale Marconi, 28/2
48018 Faenza (RA)
http://www.poliambulatoriofit.com/


Francesco Perticari

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martedì 16 marzo 2010

Presentazione libro La Pedana Vibrante

Vi posto la presentazione video del libro La Pedana Vibrante a cura dell'autore, Francesco Perticari, registrata presso la redazione di Elika Editrice.

Enjoy!

mercoledì 10 marzo 2010

La differenza tra elettrostimolazioni e vibrazioni

Sino a qualche anno fa e in particolare nell'ultimo decennio del passato millennio, l'elettrostimolazione ha rappresentato un boom commerciale che pochi avrebbero potuto immaginare: l'Italia, a testimonianza della sua scarsa cultura motoria, è stato il paese europeo che ha registrato il maggior numero di vendite con un elevatissimo numero di aziende costruttrici e distributrici.
Poi, come se niente fosse accaduto, pian piano non se ne è più sentito parlare.
L'utilizzo dello stimolo elettrico collegato al muscolo è stato interpretato su vari fronti con esasperante intenzione speculativa: allo stato attuale, tale applicazione sembrerebbe proficua nei casi di allettamento, nelle immediate situazioni post-traumatiche e post operatorie al fine di evitare l'atrofia muscolare, o come massaggio per
riattivare la funzionalità di eventuali danneggiamenti tissutali.
Inoltre, per la completezza di informazione, va riferito l'effetto analgesico delle correnti di tipo TENS (Transcuteaneous Electrical Nerve Stimulation).
La situazione non risulta invece alquanto favorevole quando si deev parlare di risposte di tipo neuromuscolare legate soprattutto alla prestazione e alla corretta funzionalità buomeccanica muscolare.
Il rapporto elettrostimolazione/risposta muscolare, a differenza di quello vibrazione/risposta muscolare, è infatti sempre circoscritto ad una risposta locale che non prevede il coinvolgimento di un processo integrato con sollecitazione dei sistemi propriocettivi presenti a livello muscolare, tendineo, articolare e cutaneo.
Bisogna sottolineare la confusione fatta a proposito del tipo di reclutamento che si verrebbe a creare con stimolo elettrico: se cioè sono prima le fibre lente ST o quelle veloci FT a contrarsi, come verrebbe a realizzarsi in natura (Hennman, 1965) : Enoka, una delle più importanti figure nel campo della neurofisiologia del movimento, nel 1988 aveva criticato l'utilizzo di tali sistemi in atleti sani proprio perchè il reclutamento non rispettava i principi naturali di base.
Inoltre, deve essere considerato che ogni movimento umano è caratterizzato dalla regolazione degli interventi dei muscoli agonisti e di quelli antagonisti, cosa che non coincide con i sistemi di applicazione elettrostimolante che prevedono la contrazione dei soli muscoli agonisti: ne conseguirebbe una assenza di stimolazione del sistema propriocettivo a danno delle importanti funzioni della coordinazione intermuscolare.
Allo stesso modo non sembra che si venga infine ad attuare un fisiologico ciclo allungamento-accorciamento.
Lo stimolo vibratorio al contrario riesce a rispettare tutti i canoni neurofisiologici del movimento involontario, sottolineando anche una componente attiva nell'ambito dell'assorbimento di ossigeno durante la contrazione muscolare stessa.

Tratto da Vibrazioni, di Alfredo Stecchi, Elika 2007



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martedì 2 marzo 2010

LA PEDANA VIBRANTE

La Pedana Vibrante, Guida pratica con programmi di allenamento
di Francesco Perticari



Un libro rivolto a tutte le persone, utilizzatori e operatori, che intendono affrontare l'argomento della stimolazione biomeccanica attraverso la pedana vibrante da un punto di vista pratico e concreto.

Per saperne di più visita: La Pedana Vibrante, Elika Editrice