giovedì 7 aprile 2011

La finalità della vita nella filosofia dello Yoga


Cos’è la vita? 

E’ solamente l’atto dell’alimentarsi, di respirare, di digerire e di metabolizzare quello che è nel proprio organismo fisico o nell’economia della natura? 

La vita è solo pensare, pianificare e procreare oppure è la somma totale di tutti questi processi? 

Gli scienziati e i biologi hanno una concezione molto differente della vita rispetto ai filosofi e ai saggi Yogi.

 La vita può essere di due tipi: da una parte, la vita nella materia e, dall’altra, la vita dell’Essere Universale. I biologi e i fisiologi sostengono che la vita consista nel pensare, nell’avere sentimenti, nel fare conoscenze, nell’esercitare la volontà, nel digerire, nell’espellere, nella circolazione del sangue, nel respirare e in tutte le altre attività connesse a questi processi fisiologici. Questa qui descritta è una vita che finisce, che dà attaccamento, sofferenza, malattia, vecchiaia e altro. 

I saggi e Yogi che hanno realizzato in sé l’Io Supremo con la disciplina della mente e il controllo dei sensi, affermano, enfaticamente e senza ombra di dubbio, che soltanto una vita che trascenda i processi fisici e fisiologici dà la serenità dell’anima e la soddisfazione di una vita che non finisce, perché fondata sui valori della ricerca interiore, sempre viva nella Suprema Realtà. Questo non significa che si debba ignorare la vita sul piano fisico della materia, perché la materia e lo spirito sono un’unità come lo sono il caldo e il freddo, il fiore e la fragranza. Una vita sul piano fisico della materia è una preparazione alla vita nell’Unità Suprema. 

Il mondo è il migliore maestro dell’uomo mentre la Natura è la migliore direttrice di vita. Il messaggio del Gita e dello Yoga Vasishtha (testi sacri indù) è che l’uomo, attraverso la pratica del controllo della mente e dei sensi, deve raggiungere l’autorealizzazione stando nel mondo, pur senza identificarsi con il mondo stesso.

Scienza e Vedanta sono inseparabili. 

Come può un maestro dalla mente turbata guidare nella vita serena ed equilibrata i suoi allievi? 

La mente può ricevere insegnamenti soltanto quando questi provengono da menti radicate su basi stabili e piane, capaci d’influenzare altre menti con il potere della loro vita in sintonia con la Natura. Anche l’aspetto esteriore influenza molto lo stile di vita. È importante seguire la storia nel suo evolversi ma il punto di riflessione è sempre lo stesso: essere nell’equilibrio

Il mondo di oggi sembra non curarsi nella giusta misura di questo equilibrio, preferendo una vita basata sull’immagine esteriore, sui facili guadagni e sulle  tentazioni o di esagerata sobrietà, sulla base della (non realmente valida) convinzione che l’abito non faccia il monaco. I saggi, al contrario, affermano che “la tentazione fa l’uomo ladro” e invitano a non creare situazioni di tentazioni.

Secondo gli scienziati, il mondo è una massa di energia, la quale è anche la Suprema Potenza una e indivisibile. Gli scienziati esplorano il mondo fisico e trovano metodi esterni per studiare le forze fisiche della natura mentre gli psicologi sperimentano sul piano mentale e cercano di controllare le forze mentali. La psicologia è un ramo del Raja Yoga che studia appunto la mente e come controllarla. 

Uno studio approfondito delle osservazioni e delle rivelazioni della scienza porta l’uomo ad essere più vicino alla sorgente di tutte le sorgenti.
  • Chi dà il potere agli elettroni? 
  • Qual è la struttura di questi elettroni? 
  • Qual è il potere che combina le parti che compongono la materia? 
  • Chi ha messo in luce le leggi della natura? Dal momento che la natura è cieca, qual’è quell’intelligenza che muove la natura? 

Uno studio delle forze fisiche e delle leggi fisiche ed una comprensione delle forze e delle leggi mentali non sono sufficienti a rendere l’uomo perfetto, perché è necessario avere una conoscenza e una realizzazione del substrato di questi nomi di queste forme e di questi fenomeni fisici e mentali. Soltanto allora si potrà avere la reale conoscenza della materia nella sua unitarietà. 

Possono le invenzioni scientifiche rendere l’uomo realmente felice? 

Questa è la domanda delle domande. 

Che cosa ha fatto la scienza per l’uomo?  

Senza dubbio, essa ha aggiunto un fondo di conoscenza sul piano fisico. Tuttavia questa conoscenza è puro involucro, quando viene paragonata alla conoscenza dell’Io. Tutte le scienze sono fondate sulla conoscenza dell’Io. 

L’uomo è realmente felice ora?

Può il ventilatore elettrico o l’aeroplano o la radio dare all’uomo la pace di cui è assetato?  

Un grazie va certamente alla scienza e agli scienziati che lavorano intensamente e rigorosamente per anni per giungere a invenzioni e scoperte che diano agiatezze all’uomo. L’elettricità fa ogni sorta di lavoro: pompa acqua, cucina alimenti e porta l’uomo da una parte all’altra del mondo. La scienza ha reso i viaggi e le comunicazioni dell’uomo facili e rapidi. Ci sono, dunque, dei vantaggi, anche se non mancano gli svantaggi perché tutto ciò spinge l’uomo a una vita molto costosa e lussuosa. L’uomo perciò oggi è più insoddisfatto rispetto ad un tempo, perché un lusso odierno diventa un’abitudine o una “necessità” di domani

Molte persone oggi desiderano possedere un registratore o un computer o un altro strumento media tascabile, un cinema in casa, un’automobile per ciascun membro della famiglia e così via, poiché lo standard della vita moderna è divenuto molto alto. La gratificazione dei sensi sotto tutti gli aspetti, compreso quello riferito all’alimentazione, è divenuta la finalità della vita, senza eccezione per nessuna parte del mondo, con il naturale e facile scivolamento verso una vita deviata dalle leggi del Dharma (retta condotta). Tutto ciò è la conseguenza di una vita lussuosa proveniente dai prodotti delle invenzioni e della civiltà materialistica in cui è immerso l’uomo oggi. 
Da dove prendere la moneta? 

Naturalmente dal ricorso a mezzi e modi distorti dalla vita di servizio e dalla considerazione delle esigenze dell’altro che magari vive in condizioni di precarietà e non può procurarsi il denaro con la stessa rapidità.

C’è un sistema per migliorare questo stato di vita? 

I saggi assicurano di sì, suggerendo di:  ritornare alla natura e alla vita semplice e ai pensieri elevati rivolti alla discriminazione di ciò che è realmente essenziale per la vita e ciò che è bene trascurare: vivere una vita semplice, vestire abiti semplici, prendere alimenti semplici, cercare di soddisfare le esigenze della propria e della famiglia da soli, senza demandare agli altri; ridurre le necessità, per limitarle ai reali bisogni materiali e psichici o emotivi. Così facendo, l’uomo potrà riguadagnare la soddisfazione della vita. Questa è la chiave della vita. Questa è la finalità della vita. Questa non è una digressione della vita ma un momento di riflessione, per capire quanto sia importante la discriminazione tra l’essenziale e il superfluo. Questa discriminazione non può dare sofferenza a nessuno ma solo successo e felicità a tutti.

Che cosa è il successo? 

E’ una prosperità materiale, il cercare di avere tante ricchezze in questo mondo e avere figli oppure è altro? 

Il successo può essere di due tipi: il successo del mondo e il successo della vita interiore. Se si hanno buone circostanze di vita, se si ha ogni cosa che questo mondo può dare, allora si ha il successo del mondo. Ma il successo da solo non può essere sufficiente, perché questo mondo è imperfetto. Per avere successo completo o perfetto, é necessario avere successo anche nell’equilibrio della vita interiore. Il successo come prosperità materiale, se viene trasceso e visto nella misura del servizio a sé e al proprio simile nel rispetto dell’equilibrio dell’ambiente, può dare gratificazione nella vita. A questo proposito é importante praticare Yoga: una piccola pratica giornaliera per esercitarsi nell’atteggiamento di questa trascendenza è più efficace di lunghi tempi di studio e di teoria. Si comprende che questa disciplina di vita non è facile, specialmente oggi che sembra scontato che il mondo debba dare all’uomo tutto quello che ha e ogni giorno di più, per cui in massa si segue il cammino di più alte agiatezze materiali. Il singolo che vuole fermarsi a riflettere su dove porta questa corsa rimane travolto non solo dalla massa fisica della gente ma da quella psichica personale. In lui nascono dubbi e timori di rimanere indietro come un fallito della vita, come un perdente nella rosa della realizzazione; egli teme di non essere capace di garantire benessere alla famiglia e di non essere un buon punto di riferimento per la stessa. Tutto questo turbamento è comprensibile ma una mente stabile, con un forte controllo, si aggancia ai suoi principi di vita retta e prosegue il suo cammino certo del successo finale. Questa è la chiave della vita per ogni uomo.

Testi e DVD

Yoga base


Yoga per tutti


Yoga per la schiena


La filosofia dello Yoga nella didattica interdisciplinare


Yoga ed educazione fisica


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