martedì 1 giugno 2010

Postura e vibrazioni

La corretta postura è la posizione più idonea del nostro corpo nello spazio per attuare funzioni antigravitarie con il minor dispendio energetico, sia in forma dinamica che in forma statica.
A essa sono correlati vari fattori afferenti ad aspetti neurofisiologici, biomeccanici, emotivi, psicologici e relazionali. E' estremamente importante curare da un punto di vista posturale l'allenamento sulla pedana, poiché il corpo è sollecitato da forti stimoli ipergravitazionali. Inoltre, al corretta definizione e conoscenza delle posizioni da assumere dà la possibilità agli utilizzatori di modulare l'allenamento e adeguarlo alle proprie caratteristiche strutturali, fisiologiche e psicologiche.
Per prima cosa occorre premettere che è assolutamente sconsigliato stare sopra a una pedana in funzione in stazione eretta e atteggiamento rilassato (senza piegamento degli arti inferiori), poiché così facendo lo stimolo vibratorio si diffonde direttamente sulla struttura scheletrica invece di essere assorbito dai muscoli. In ogni tipo di pedana (basculante o sussultoria), questo tipo di esperienza sarebbe sicuramente molto spiacevole per il soggetto e darebbe origine a vari tipi di fastidi diffusi. La varietà di posizioni che si possono assumere sulla pedana vibrante non ha limiti e un istruttore preparato può trovare molte applicazioni interessanti ma noi qui ci limiteremo ad indicare le diverse modalità:
  1. Modalità statica: è quella più utilizzata, soprattutto dai principianti, perché di facile esecuzione e perché consente di ottenere ottimi risultati sia sulle componenti di forza che sulle capacità reattive. Inoltre consente di limitare al minimo gli errori di esecuzione.
  2. Modalità dinamica: rappresenta certamente una fase avanzata dell'allenamento ed è da utilizzarsi solo dopo aver interiorizzato bene il lavoro. Garantisce elevati risultati, in particolare sulla reattività dei muscoli coinvolti, quindi gli esercizi eseguiti in questa modalità sono adatti ad integrare gli allenamento degli atleti impegnati nelle specialità veloci che necessitano di forza esplosiva. Nell'esecuzione dinamica degli esercizi è importante non arrivare mai alla completa distensione dell'arto.
  3. Modalità mista: rappresenta l'esecuzione più completa, anche se di notevole difficoltà, con la combinazione di alcuni secondi in modalità statica seguiti da ripetizioni dinamiche dello stesso esercizio.

Tratto da La pedana vibrante, di Francesco Perticari, Elika  Editrice.












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