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lunedì 1 luglio 2019

Trifit System: prima presentazione ufficiale

Workshop del 29 giugno 2019 a Cesena, il primo di una lunga serie.

Progettare un metodo di gestione per centri di allenamento funzionale è stato un vero e proprio viaggio, iniziato concettualmente  nel 2009 e presentato ufficialmente 2 giorni fa Cesena, ospitati nella accogliente e tecnologica sala corsi di NextMedia.  

Andrea Bollini al workshop trifit

Quasi quaranta persone selezionate hanno potuto partecipare all'evento nel quale, oltre a presentare le modalità per accedere al programma Trifit, si è parlato di come raggiungere risultati concreti di redditività nella gestione di centri di Allenamento Funzionale, indipendenti oppure inseriti all'interno di palestre e complessi sportivi esistenti.


Una questione di mentalità


La maggior parte delle persone che ho incontrato nel mondo del fitness si è messa in proprio credendo che fosse sufficiente aprire una partita IVA o costituire una società o una ASD (Associazione Sportiva Dilettantistica) per fare di loro dei veri imprenditori. Hanno pensato che fosse solo una questione d’inquadramento fiscale e che il successo della loro attività dipendesse dalla sua forma giuridica.

Invece è una questione di mentalità, di modo di pensare, forse di un vero e proprio modo di essere e di considerare la propria identità professionale.
Anche oggi molte persone si mettono in proprio e, senza farsi carico di cambiare atteggiamento, finiscono per diventare i dipendenti dei propri clienti. Ancora più oppressi, ancora più frustrati di prima, perché prima, almeno, avevano qualcuno contro il quale sfogare le proprie frustrazioni (il titolare), mentre ora possono prendersela solo con se stessi.
Sono le considerazioni che ha fatto Emanuele Gollinucci (ideatore del Trifit System) che insieme a me ha tenuto la parte più corposa della presentazione.


trifit system

I numeri come principale risorsa per misurare il tuo business


Molto apprezzato l'intervento di Andrea Cappai, Dottore Commercialista e Consulente Aziendale specializzato nel settore del fitness, che ha posto l'attenzione sull'importanza di indici numerici oggettivi per monitorare costantemente l'andamento del centro.


Scegliere l'azienda oltre all'attrezzatura


Si è deciso di dedicare uno spazio al principale partner del progetto Trifit: Xenios Usa, un marchio focalizzato sullo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di attrezzature e tools professionali per l’ allenamento di coloro che amano praticare Functional Training, Weight Lifting, Power Lifting e Strength and Conditioning
Per Xenios ha parlato uno dei soci fondatori, Andrea Bollini, Direttore generale del reparto Logistica e produzione di Xenios, sottolineando l'importanza di tenere conto di criteri di scelta relativi alle performance, alla reputazione e alla struttura organizzativa del fornitore, durante la fase di studio e preventivazione dell'attrezzatura. Troppe realtà improvvisate si stanno buttando sulla produzione di accessori per il fitness senza una reale cultura di prodotto e di settore e, alla fine, chi ne paga le conseguenze è sempre il cliente.

Un panorama completo sulle competenze di chi vuole aprire una Functional Boutique


Alla fine gli argomenti trattati sono stati veramente molti e la giornata intensa ha permesso ai presenti di portarsi a casa un bagaglio di contenuti indispensabile per approcciare questo tipo di progetto, ecco una parte del programma:

  • Il mercato del fitness in Europa e in Italia (Perticari)
  • Forma giuridica e società / indici e numeri: aiuto reale nello sviluppo della tua Functional Boutique (Cappai)
  • Da istruttore a imprenditore, cambio di mentalità e principi di leadership (Perticari)
  • I principali errori da non fare nell'apertura e nella gestione di una Fitness Boutique (Perticari - Gollinucci )
  • TRIFIT: piccola struttura. grandi profitti Posizionamento, principi tecnici e gestionali del Trifit System (Gollinucci)
  • Xenios: Attrezzatura e Azienda. Come scegliere l'attrezzatura in funzione dei propri obiettivi (Bollini)
  • TRIFIT: 2° parte - I vantaggi di fare parte di un Network e le difficoltà di essere degli artigiani del fitness (Gollinucci)

See you soon...






lunedì 24 giugno 2019

Workshop: "Come aprire e gestire una Functional Boutique"

Negli ultimi 25 anni ho lavorato come manager e consulente nel settore del fitness intuendo diverse tendenze del mercato, come il declino delle globo gym (1) (Profezia fin troppo facile), lo sviluppo dei piccoli attrezzi (più per fortuna che per abilità) e l’espansione degli studi fitness di piccole dimensioni, che hanno in qualche modo limitato la crescita delle palestre tradizionali (intuizione, forse, troppo precoce sui tempi per poterne godere professionalmente tutti i vantaggi).
Accanto a questi “goal” ci sono state altrettante previsioni sbagliate ma questo fa parte del gioco, l’importante è gettare lo sguardo oltre il presente. Nel business è un po’ come nel surf dove, se vuoi prendere l’onda, devi spingerti un po’ avanti: devi cercare di portarti verso i trend, devi anticiparli e cavalcarli.
Uno dei ruoli che in qualche modo ho sempre rivestito durante la mia carriera professionale è stato il direttore commerciale e uno dei miei motti preferiti per svolgerlo nel migliore dei modi è sempre stato “Se vuoi vendere un trapano, non devi parlare del trapano ma di come si fanno i buchi”. È così che ho conosciuto Emanuele, perché aveva lo stesso ardore di capire quale fosse il modo migliore per fare buchi.
La mia passione per il coaching e il miglioramento personale mi hanno aiutato moltissimo sia come manager sia come consulente. Non esiste soddisfazione più grande nel mio lavoro dell’aiutare gli altri a raggiungere i propri obiettivi. Il progetto TRIFIT mi dà la possibilità di farlo in maniera molto efficace.



[1] Termine con cui si indica la tradizionale palestra anni ’80 con sala pesi, sala corsi, reception, ecc.


lunedì 28 marzo 2011

K-Spine la novità per lo step

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Letteralmente “Il correttore di spina dorsale”, è uno degli attrezzi più in voga nelle esercitazioni di pilates per via degli entusiasmanti risultati nell’attivazione dei muscoli della colonna vertebrale e nella ridefinizione degli assetti posturali di persone che vogliono eliminare i fastidiosi dolori di schiena e gli atteggiamenti scorretti.




Quello della K-Well è qualcosa di più di un elegante spine corrector in ecopelle bordeaux dotato di una fascia in velcro per il fissaggio sullo step.  La curvatura fisiologica e l’alta densità del materiale interno consentono l’esecuzione di esercizi in grado di migliorare la mobilità articolare, l’elasticità e la forza muscolare, garantendo ottimi risultati funzionali ed estetici.
Quattro punti di aggancio per bande elastiche ed elastici di resistenza lo rendono un autentico e multiforme attrezzo su cui applicare i principi del pilates adattando alcuni degli esercizi classici del reformer.



 
• Dimensioni: 920 x 320 x 210/330 mm
• Rivestimento di serie: ecopelle bordeaux
• Imbottitura in speciale materiale ad alta densità
• Lavabile
• 7 punti di attacco per bande ed elastici
• Speciale aggancio in velcro per step
• Possibilità di personalizzazione
• Prezzo di listino Italia al pubblico 169,00 €




Aquista su SPAZIOFITNESS

lunedì 21 marzo 2011

INTRODUZIONE AL KETTLEBELL TRAINING

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Il kettlebell, o Girya o Girevoy è un attrezzo di origine slava. Assomiglia ad un incrocio tra una caffettiera e una campana.
O più semplicemente ad una palla di cannone con un manico e fondo piatto.
I maestri di kettlebell vengono chiamati “girevik”, che significa “uomo kettlebell”.
Questo perché l’utilizzo del kettlebell e le sue applicazioni diventano un vero e proprio stile di vita.
Il peso dei kettlebell viene misurato in ”pood”, vecchia unità di misura russa che equivale a 16 kg di peso; 1,5 pood equivalgono a 24 kg; 2
pood a 32 kg.
Le competizioni di kettlebell affondano le radici nella tradizione russa. Giusto per dare un’idea, la categoria ragazzi e ragazze, gareggia con girye di 1 pood (16 kg!); il che ci fa capire l’impressionante prestanza e resistenza fisica che queste popolazioni hanno quasi come da DNA.
Tanti esempi ci vengono tramandati dal passato.
Il lottatore Ivan Poddubny a fine 800’ primi del 900’ si allenava esclusivamente con i kettlebell, si fece persino fabbricare un bastone da passeggio di 1 pood di peso(16 kg!).
Moor Znamensky altro lottatore, faceva la verticale su due kettle’s da 32 kg ed eseguiva un colpo di reni per rimettersi in piedi sempre mantenendo sollevati i due attrezzi e portandoli sopra la testa.
Yuri Vlasov si allenava con kettlebell di 56 kg!
Pavel Tsatsouline, ex istruttore degli speznasz russi e Kettlebell Master of Sport, con un peso di 80 kg solleva e fa girare a destra e a manca girye da 32 kg senza sforzo apparente.
I kettlebell vengono attualmente utilizzati per incrementare forza e
prestazione atletica dalle forze speciali sovietiche, gli “spetznaz”.
Sempre più discipline sportive stanno utilizzando questo attrezzo come base della preparazione con risultati a dir poco eclatanti.
Voropayev nel 1983 osservò due gruppi di atleti per un periodo di alcuni anni. 
Come test furono utilizzati esercizi standard delle forze armate: sbarra, salti verticali, scatti, corsa su media distanza.
Il gruppo di controllo eseguiva un programma di allenamento tipico per queste discipline; il gruppo di studio si allenava esclusivamente con i kettlebell.
Al termine il gruppo di studio superò gli atleti del gruppo di controllo in tutti gli esercizi.
Vinogradov e Lukyanov nel 1986 evidenziarono una correlazione tra il totale con i kettlebell e diversi test di forza. Tutti i lottatori dell’est utilizzano il lavoro con i kettlebell per incrementare la forza della catena estensoria dell’anca e della fascia addominale e la forza del blocco dita, mani, avambracci.
A questo proposito, molte discipline sportive passano dal blocco avambraccio - polso che funzionalmente è esattamente un' unità.
Allo stesso modo avere e spalle rilassate è fondamentale per trasmettere con fluidità forza e potenza dalla parte inferiore alla parte superiore del corpo.
Ricordo anche qui come l’articolazione scapolo – omerale sia un trasduttore di forze, esattamente come uno snodo ferroviario. 
Forze che provengono dalle articolazioni inferiori (dalle anche in particolar
modo).
Esercizi come windmill, bent press, snatch, turkish get up tanto per fare qualche esempio, rinforzano la spalla in un ampio range of motion, rendendola più forte e meno esposta ad infortuni.
Una facile constatazione: sollevare kettlebell è uno dei migliori modi per incrementare le proprie performance prestative, anche senza allenamento specifico.
Addirittura semplicemente sollevare i kettlebell, slanciarli, farli oscillare ripetutamente per piu’ serie o in circuito, porterà a miglioramenti prestativi.
La forza e la durata sono le basi dei sollevamenti con i kettlebell; la loro combinazione ha portato ad una nuova definizione: la forza di durata o work capacity.
I benefici dell’allenamento con i Kettlebells sono numerosi e diversi:
  • - condizionamento fisico per tutto il corpo
  • - lavoro su lunghe catene cinematiche: si allenano gesti, non solo muscoli
  • - grandi risultati anche con poco tempo di allenamento
  • - incrementa la resistenza organica agli infortuni
  • - lavoro contemporaneo su tutti i sistemi energetici (aerobici e anaerobici)
  • - incrementa la mobilità e la flessibilità articolare
  • - incrementa la forza
  • - incrementa (con lavoro specifico) la massa muscolare
  • - rinforzo della catena estensoria dell’anca
  • - innalza la performance in qualsiasi sport e la funzionalità
  • - migliora la stessa vita di relazione
  • - migliora i sistemi cardio – vascolare e cardio – respiratorio
Spero con questa introduzione di avervi almeno incuriosito.
Vi invito a provare il kettlebell training, ad entrare dentro questa splendida disciplina facendone uno stile di vita.

Guido Bruscia



Kettlebell, l'attrezzo che ha cambiato l'allenamento





Chi è il Personal Trainer

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Chi è il personal trainer? 


L’immaginario collettivo, spesso alimentato dai media, tende a identificarlo, a seconda dei casi: con una montagna di muscoli in perfetta forma fisica; con un ex-atleta o un atleta a fine carriera; con un istruttore di lusso disponibile solo a pochi abbienti dalle competenze estremamente variegate. Al di là delle varie idee, più o meno corrette, che si possono venire a creare, chi è realmente il personal trainer?
 
Il personal trainer è un professionista altamente qualificato

Altamente qualificato in che cosa? In tutte quelle tecniche/metodiche relative all’attività motoria che consentono di seguire in maniera soddisfacente ed efficace un cliente in un rapporto “one to one”, oppure contestualmente a piccoli gruppi di lavoro. Le discipline generalmente considerate “di base” sono quelle che gravitano intorno all’universo fitness e wellness, anche se nulla vieta di proporre discipline quali ginnastica posturale, arti marziali o allenamenti riferiti a sport specifici. A prescindere dalla tipologia di servizio che si intende offrire, il punto fondamentale da tenere in considerazione è che

Il personal trainer, in qualità di professionista, deve avere seguito un percorso formativo specifico e accreditato.

Specifico in quanto inerente al tipo di servizio offerto, accreditato in quanto deve essere effettuato elettivamente in ambito universitario o quantomeno, per quanto riguarda l’Italia, nel circuito formativo del CONI o degli enti a esso correlati (FederCONI). Ovviamente, maggiori saranno le competenze acquisite grazie alla formazione, maggiore sarà l’offerta dei servizi presentabile con successo ai propri clienti, sviluppando un bacino di utenza di ampiezza proporzionale al grado di formazione raggiunto. 

Alexander Bertuccioli 



Come diventare Personal Trainer