mercoledì 27 aprile 2011

La mente: limiti e potenziale nella pratica dello yoga

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La  mente  è  la  causa  della  dipendenza  dell’uomo dagli oggetti e, pertanto, è la causa della sua difficoltà nel cammino dell’autorealizzazione

La mente toglie all’uomo la libertà, perché si attacca agli oggetti sensuali attraverso i sensi e pensa costantemente agli stessi. Se la mente viene controllata, anche i sensi allora vengono controllati e così smette di pensare agli oggetti come a un’indispensabilità per la propria vita. 

Una delle abitudini della mente è divagare: la mente non può concentrarsi su un solo punto, perché è eterea. Tuttavia, grazie ad essenziali ed adeguati accorgimenti, la mente può essere controllata e anche dominata



E’ il desiderio che rende la mente inquieta: il desiderio è alimentato dai sensi sollecitati dagli oggetti e la mente segue i sensi proprio come il cane segue il padrone. 

L’antidoto a questa mente vagante è il controllo dei sensi, che porterà all’automatico controllo dei desideri e all’automatica pratica della concentrazione. All’inizio è importante portare ripetutamente la mente sullo stesso punto o oggetto, limitando i suoi movimenti a una piccola sfera. Verrà poi un tempo in cui la mente si concentrerà solo su un punto: ciò sarà il frutto di una pratica costante e prolungata, non turbata dall’attardarsi dei risultati concreti né fermata da uno stato di malattia. 

La serietà, la pazienza e la costanza condurranno al traguardo.

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