venerdì 26 luglio 2013

Dalla bibbia del Functional Training

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Credo sia interessante poter leggere l'introduzione del libro "Allenamento Funzionale" dell'amico Guido Bruscia, uno dei più competenti e preparati trainer italiani di questa straordinaria disciplina.


 "Quando parliamo di formazione, ci riferiamo a un sistema di conoscenze in continuo divenire che riguarda diversi campi del sapere.

L’attività in palestra implica la conoscenza di nozioni di fisiologia, anatomia e biomeccanica. Unitamente a questi, anche l’alimentazione e la supplementazione hanno dimostrato di avere un’influenza sulla performance sportiva e sui risultati non solo a fini prestativi.


Negli ultimi anni, inoltre, diversi studi hanno ribaltato parecchi concetti e luoghi comuni legati al mondo dello sport.


La conoscenza è un percorso imperfetto, fatto di tentativi ed errori.
A questi fatti si aggiunge, ovviamente, la pratica degli esercizi, una scienza empirica per nulla scontata. Contrariamente a quanto si crede, la pratica non ci rende perfetti: la pratica perfetta ci rende perfetti.


Lo scopo della formazione è creare professionalità, parola che, oggi come mai prima, assume un valore fondamentale nella valutazione di un istruttore. Il professionista è colui che fornisce una prestazione unica. Non dimentichiamolo.


Avvertenze

Il testo è stato scritto per un facile apprendimento.Per questo motivo ho tralasciato temi non strettamente attinenti all’argomento e “sacrificato” la definizione puramente tecnica di molti concetti a favore di un linguaggio più diretto e immediato. Il “medichese” non aiuta l’assimilazione delle nozioni.

Propositi

Nel 2004, in una convention per personal trainer, ho tenuto una lezione dal titolo: “Allenamento Funzionale per gli arti inferiori: una nuova prospettiva”. Nel corso degli anni successivi ho approfondito l’argomento “funzionale” confrontandomi con i vari “guru” in America, Spagna, Svizzera, Germania, Slovenia e Italia.


L’allenamento funzionale cambia la vita. Non la vita sportiva, fatta di performance e ricerca della prestazione ottimale o, a seconda, di ipertrofia e corpi ipertonici. Semplicemente rende le persone migliori, più attive, forti e resistenti.


Poche settimane e vi accorgerete che il vostro stato di salute sarà diverso, che la vostra efficienza fisica e il benessere di cui godete oggi avranno raggiunto altri traguardi. Tutto questo è il risultato di un’ottimizzazione di fattori che contribuiscono a costruire un corpo nuovo.


Non si tratterà solo di essere tonici, sarà la consapevolezza di essere per la prima volta “efficienti”.


Il corpo come un abito su misura: il posto più bello dove abitare.


Non avete che da provare."


Allenamento Funzionale - Libro

martedì 7 maggio 2013

Il tappeto elastico: benefici effetti!


Rimbalzare e saltare su un trampolino  può aiutare ad aumentare il metabolismo fino a 20% in più di un lavoro comparabile a terra. Il trampolino è il modo più divertente ed efficace per rimettersi in forma rapidamente senza affaticare le articolazioni o la schiena. Il Rebounding è inoltre un allenamento in grado di stimolare in maniera forte il sistema linfatico, cioè l’insieme di meccanismi che regolano il funzionamento delle cellule.

Quando ci si allena con il trampolino è possibile fare un training per la salute generale dell’organismo (praticato prevalentemente con entrambi i piedi a un ritmo medio, usato soprattutto come riscaldamento o allenamento iniziale per soggetti neofiti), un allenamento per rafforzare tutto il corpo (eseguito con entrambi i piedi contemporaneamente ma in maniera più forte rispetto al precedente), il Rebounding aerobico (eseguito a piedi alternati, ottimo sotto il punto di vista cardiaco), il Rebounding da seduto, eccezionale per rinforzare la parte centrale del corpo (addominali, lombari ed erettori spinali) o per allenare persone diversamente abili.




Benefici
• Controllo del peso corporeo;
• Aumento del tono muscolare senza stress per le articolazioni;
• Aumento dell’elasticità della pelle con vantaggi anche a livello estetico;
• Adatto a tutti senza nessuna controindicazione: donne, uomini, anziani, bambini;
• Adatto per sessioni di riabilitazione al fine del recupero della funzionalità muscolo-scheletrica e della coordinazione neurale;
• Eccezionale per migliorare le capacità di coordinazione ed equilibrio anche come lavoro propedeutico per altri sport;
• Ottimo lavoro cardiovascolare;
• Economico, funzionale, pratico e duraturo;
• Consente di eseguire un magnifico allenamento anche rimanendo comodamente tra le quattro mura domestiche;
• Consente una varietà di movimenti in pratica infiniti;
• È divertente ed efficace, permette di massimizzare i risultati riducendo in maniera sostanziale i tempi di allenamento;
• È indicato nella lotta alle vene varicose. Le cause principali di questo disturbo sono la cattiva circolazione sanguigna e la scarsa elasticità dei tessuti venosi. Il Rebounding è in grado sia di eliminare le vecchie cicatrici causate dalle vene varicose sia di impedire che se ne formino delle altre;
• Aiuta a controllare la vescica riducendo i disturbi legati all’incontinenza (irrobustisce i muscoli del pavimento pelvico);
• Aiuta a migliorare l’aspetto dei seni femminili. Spesso nella lotta ai seni cadenti si usa rinforzare i muscoli del petto che, rassodandosi, tendono a rendere migliore l’aspetto generale del torace. Con il Rebounding si agisce direttamente a livello delle fibre proteiche del collagene che costituiscono i tessuti che sostengono il seno;
• Straordinario per l’allenamento dei bambini in età pre-scolare. Aiuta il bambino a sviluppare forza muscolare e soprattutto coordinazione e propriocezione.

Tipi di allenamenti Rebounding
• Rebounding per la salute: allenamento dolce a piedi uniti utile come riscaldamento o come introduzione alla pratica;
• Rebounding per il rafforzamento: allenamento più intenso eseguito sempre a piedi uniti. Si può praticare anche con manubri, cavigliere, elastici, sbarra da muro (posta tra gli stipiti della porta);
• Rebounding aerobico: si esegue solitamente a piedi alternati, è efficace come allenamento cardio-vascolare;
• Rebounding da seduti: si esegue stando seduti, utile per rafforzare la zona centrale del corpo o per permettere l’allenamento anche a persone diversamente abili.

L’allenamento con il tappeto elastico può essere completato tramite l’uso di altri accessori come manubri ed elastici o integrato con altre attività. Si può eseguire una sessione di Fitboxe sul trampolino rendendo il lavoro ancora più interso e coinvolgente. Oppure è possibile utilizzare la pedana durante una normale lezione di aerobica inserendo movimenti specifici sul tappetino, per fornire motivazione sotto il profilo psico-fisico. Ancora, si può utilizzare il Rebounder per completare la preparazione atletica relativa a sport come lo sci o lo snowboard per i quali è richiesta un’elevata capacità di coordinazione ed equilibrio.


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Noi ci saremo: Padiglione C3, stand 40 presso...





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martedì 10 maggio 2011

Esercizio Test sull'efficacia dell'allenamento con pedana vibrante


Per cominciare a vedere oggettivamente e toccare con mano i primi risultati concreti dell’allenamento su pedanan vibrante occorre effettuare almeno 10-20 sedute. Esiste, però, un metodo per misurare gli straordinari effetti della vibrazione anche solo dopo un esercizio di 40-50 secondi. 

Prima di eseguire l’esercizio effettuare il seguente test di allungamento.

  • Posizionarsi su un apposito gradino di circa 30-40 cm. e lentamente flettere il busto in avanti mantenendo le gambe tese, cercando di portare le dita delle mani più in basso possibile. Successivamente misurare i centimetri al di sopra o al di sotto del piano d’appoggio dei piedi e annotarsi il dato.

Esercizio Test

Posizionarsi in completa accosciata al centro della pedana vibrante. Impostare la frequenza a 30 hz e il tempo di lavoro a 40-50 secondi. Accendere la pedana ed estendere molto lentamente le gambe mantenendo le mani vicine il più possibile alla superficie della pedana. La durata dell’estensione deve coincidere con il tempo impostato in modo che al termine della vibrazione le gambe risultino completamente estese come nella sequenza della figura sottostante.



Scendere dalla pedana, ritornare sul gradino, rilassarsi e ripetere il test di flessibilità del busto. Normalmente dopo questo semplice esercizio è possibile vedere incrementi pari a 5-15 cm. che dimostrano come l’attivazione neuro-muscolare esercitata dalla vibrazione meccanica consenta rapidi risultati che, protratti nel tempo, migliorano velocemente le nostre capacità fisiche, non solo nell’ambito della mobilità articolare. 

Purtroppo non esistono strumenti pratici come questo per misurare l’efficacia del lavoro vibratorio nelle altre aree, come la tonificazione o la forza muscolare, i cui incrementi sono del tutto simili ma si possono riscontrare solo dopo alcune sedute di lavoro.

Tratto dal libro

elika.it - La Pedana Vibranteelika.it - La Pedana Vibrante




venerdì 29 aprile 2011

Allenamento Funzionale: appunti per capire n. 01

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E' stata particolarmente convincente la lettura di un articolo di Alberto Andorlini su Scienza & Sport (Aprile-Giugno 2011) che analizza dal punto di vista della terminologia questo modo, apparentemente nuovo, di allenarsi così in voga oggigiorno.



Sembra che l'allenamento funzionale debba le sue origini ad alcuni studi e ricerche effettuate in campo riabilitativo in USA e Australia nei primi anni novanta sotto l'appellativo di Functional Theory.

Secondo Andorlini il functional training ha un origine riabilitativa e affonda le radici proprio sul concetto di "attenzione ai movimenti della vita reale".

Ci è piaciuto molto l'elenco delle indicazioni operative alle quali ogni singolo esercizio funzionale deve ispirarsi:

  1. mimico;
  2. reale;
  3. primordiale;
  4. in linea con le tappe dell'apprendimento e della strutturazione neurologica;
  5. correlabile con le attività praticate nella vita quotidiana;
  6. basato sull'acquisizione e il miglioramento della triade funzionale: "squat, balzo e retrazione scapolare";
  7. orientato in senso rotazionale;
  8. in grado di attivare un programma motorio e il relativo tempo di attivazione;
  9. diretto al superamento della gravità;
  10. arricchito con stimoli propriocettivi;
  11. con forti connotazioni senso-motorie;
  12. estensivo, non selettivo;
  13. acquisibile, interiorizzabile e trasferibile secondo sequenze dall'orizzontalità alla verticalità, dal facile al difficile, dal semplice al complesso;
In sintesi i contenuti dell'esercizio funzionale sono: la gravità, la postura dinamica, il "core", e l'equilibrio.

Questo primo mattone di appunti ci sembra appropriato per iniziare il viaggio nel mondo Functional Training attraverso timidi, piccoli, ma chiari passi.